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Cagliari - Veduta della Marina |
Le prime testimonianze umane nell'area cagliaritana si attestano nel periodo neolitico della "Cultura di Ozieri" (periodo che va dal 3.200 al 2.800 A.C.), in numerosi ripari sotto roccia e grotticelle nella zona di San Bartolomeo e del colle di Sant'Elia (si ha notizia di una Domus de Janas nel colle di San Bartolomeo, distrutta nei primi del 1900, ne rimane solo la parte del fondo; secondo l'archeologo A.Stigliz potrebbero esserci tracce di alcune Domus de Janas anche nella salita tra Piazza d'Armi e Buoncammino). I motivi dell'insediamento in quella zona risalgono al fatto che era un piccolo promontorio, probabilmente ricco di cibo (pesca e selvaggina, presenza di stagni), e con un clima favorevole.
Si ha notizia di tracce di piccoli insediamenti abitativi nella zona di Viale Trieste e di Via Is Maglias, agglomerati che possano far pensare ad un primo germe di nucleo urbano.
E' da segnalare, nell'hinterland cittadino, della zona archeologica di "Su Coddu" a Selargius, dove dal 2005 sono emerse numerose sepolture e un grande villaggio con capanne realizzate in mattoni di fango (il primo esempio di Làdiri, mattone in terra cruda e paglia, risalente a 4.500 anni fa).
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Ceramica rinvenuta in una delle sepolture di Monte Claro, a Cagliari (Museo Archeologico Nazionale) |
Del periodo nuragico si hanno pochissime notizie, con tracce ceramiche e litiche a Sant'Elia, Tuvixeddu, Monte Claro. Si ha notizia, fino al XIX sec. di tracce di un probabile nuraghe sulla sommità di Monte Urpinu, ormai scomparse, probabilmente dove si trovano le batterie antiaeree della II Guerra Mondiale. Nonostante la scarsità di notizie, la zona era certamente molto frequentata, vista l'abbondanza di siti archeologici disposti tutti attorno all'area cittadina, da segnalare i principali come il Nuraghe Diana a Quartu S.Elena, il Pozzo sacro di Cuccuru Nuraxi a Settimo San Pietro, l'area sacra di Brunku Mogumu a Sinnai, la collina fortificata di Casteddu de Fanaris a Decimoputzu, i Nuraghi Antigori e San Domu e S'Orku di Sarroch, la Tomba dei Giganti San Domu e S'Orku di Quartucciu, oltre alle altre decine di nuraghi e sepolture presenti in tutto il territorio.
E' di pochi giorni fa il rinvenimento di un probabile tempio a pozzo (ascrivibile al bronzo finale, prima età del ferro) dentro il parco di Monte Claro, ma la notizia dovrà essere confermata da indagini archeologiche approfondite.
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La Necropoli di Tuvixeddu |
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Schema di tomba punica a Tuvixeddu |
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Cisterne dell'Orto Botanico |
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La Fullonica di Via XX Settembre |
Gli scavi di Sant'Eulalia |
Attualmente sono conservate le aree archeologiche (oltre quelle sopracitate) della cosidetta "Villa di Tigellio" (nella via omonima, comprendente una strada lastricata sulla quale si affacciavano piccole botteghe, addossate a due grandi case signorili - la casa degli stucchi e la casa del tablinio dipinto - e da un impianto termale), gli scavi di viale Trieste 105 e della banca d'Italia nel Largo Carlo Felice (porzioni dell'abitato), dagli scavi di Sant'Eulalia (grande porzione dell'abitato, che conferma l'origine non romana dell'assetto urbanistico del quartiere medioevale della Marina), la "Grotta della Vipera" (Sepolcro di Attilia Pomptilla, in viale Sant'Avendrace, assieme alle tombe di Caio Rubellio e alle altre sepolture), le grandi cisterne, a volte riutilizzate come cave e latomie (Cava delle 5 colonne in via Bainsizza, cisternone dell'orto dei cappuccini, cisterne e cava dell'orto botanico, grotta "Su Stiddiu" di Piazza d'Armi solo per citarne alcune). Infine il grande acquedotto, il cui percorso si individua da Elmas, a Sant'Avendrace, a Tuvixeddu, fino all'Anfiteatro romano, poi se ne perdono le tracce.
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Ipotesi ricostruttiva dell'anfiteatro romano di Cagliari |
Da notare l'assenza di un teatro, vista l'importanza della città (divenuta Municipium dopo la visita di Cesare in città, nel 46 A.C.). Secondo il prof. M. Cadinu potrebbe essere situato all'interno delle mura spagnole del bastione di Santa Croce, si notano, infatti, dei gradoni sulla pietra viva in via cammino nuovo, ai piedi della Torre dell'Elefante, e un assetto urbanistico a semicerchio nell'isolato soprastante, nella Via Santa Croce. Si evidenzia, comunque, un solo teatro esistente in Sardegna, quello di Nora, mentre si riscontrano altri anfiteatri a Tharros, Fordongianus, Sant'Antioco.
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San Saturnino |
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San Giovanni ad Assemini |
Sant'Alenixedda - Unico
edificio rimasto dell'antico
borgo di San Vetrano
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I giudici sardi si legano con rapporti economici (e matrimoniali) con le Repubbliche Marinare di Genova e Pisa, quest'ultima si lega indissolubilmente al Giudicato di Kalari. E' un periodo in cui gli ordini monastici arrivano in Sardegna e fondano monasteri in tutto il territorio (ci rimangono le numerose e splendide chiese romaniche, di stile pisano-lucchese e lombardo), a Cagliari arrivano i Vittorini provenienti dal Monastero di san Vittore di Marsiglia, si insediano nella basilica di San Saturno, ne fanno la sede del priorato e fondano numerose chiese in tutto il Sud dell'Isola (si ricordano San Lorenzo, San Pietro dei Pescatori, Santa Lucia e Santa Maria de portu gruttis a Cagliari, Sant'Alenixedda tra Cagliari e Pirri, San Lussorio di Cerargio a Selargius, Sant'Efisio di Quarto a Quartucciu, San Pietro di Ponte e Santa Maria di Cepola a Quartu S. Elena, San Saturno ad Ussana, San Salvatore e San Gemiliano a Sestu, Santa Vittoria a Sinnai, Santa Maria di Sibiola a Serdiana, San Platano a VIllaspeciosa, Santa Maria di Uta, San Giorgio di Decimoputzu, Santa Caterina di Semelìa ad Elmas, Santa Barbara de Montes a Capoterra, Santa Maria d'Itria a Maracalagonis, solo per citare quelle presenti nell'hinterland cagliaritano).
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Gli stemmi pisani nel Portico Sant'Antonio,
antica sede dell'omonimo ospedale
medioevale, il primo della città.
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Il colle di Castello viene fortificato e diventa una vera e propria città autonoma dal giudicato, fino a che, nel 1254, si impossessa dei territori radendo al suolo Santa Igia. I sardi, non potendo risiedere nel centro fortificato, abitato esclusivamente da pisani, creano nuclei abitativi alle falde del colle: sorgono Stampace (dove risiedono gli artigiani), Lapola (l'attuale Marina, dove risiedono commercianti, marinai e pescatori) e Villanova (dove risiedono gli agricoltori e gli allevatori).
Kastellum Kastrii diventa una città fiorente, con una poderosa cinta muraria (ci rimangono ancora diversi tratti di mura e diverse torri, una a Stampace, il Portico degli Alberti, e le altre a castello: le due poderose torri di San Pancrazio e dell'Elefante, la piccola torre di Santa Lucia, le due torri tonde Passarina e Tedeschina nei pressi di Porta Cristina, e la torre dell'Aquila inglobata all'interno del Palazzo Boyl), fino a che, alla fine del 1200, Papa Bonifacio VIII non "regala" il Regno di Sardegna e Corsica (Regno solo sulla carta) alla Corona d'Aragona, che si impossesserà della città nel 1324 dopo molti mesi di assedio.
La Cagliari attuale, quindi, è quella formatasi in epoca pisana, agli inizi del XII secolo, con la successiva fusione dei tre centri alle sue falde, che tutti assieme costituiscono il centro storico attuale della città, sui resti di quella che fu la Carales romana, e a sua volta su quella che fu la KRLY fenicio-punica.
4.000 anni di vita, e se li porta bene!
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Il colle di Castello visto da Monte Urpinu |
Bibliografia:
AA.VV. - S. Igia, capitale giudicale (Pisa, 1986)
Accardo A. - Cagliari (Bari, 1987)
Alziator F. - La Città del Sole (Cagliari, 1963)
Alziator F. - L'Elefante sulla torre, Itinerario cagliaritano (Cagliari, 1978)
Angilolillo S. - Cagliari: le radici di Marina : dallo scavo archeologico di S. Eulalia un progetto di ricerca, formazione, valorizzazione
Atzeni E. - La preistoria del Golfo di Cagliari
Atzeni E. - Cagliari preistorica
Barreca F. - La Sardegna fenicia e punica (Sassari, 1974)
Boscolo A. - L'Abbazia di San Vittore, Pisa e la Sardegna (Padova 1958)
Cadinu M. - Cagliari, Forma e progetto della città storica (Cagliari, 2009)
Casula F.C. - Cagliari capitale di un regno (Roma, 1995)
Casula F.C. - La Storia di Sardegna (Cagliari, 1992)
Colavitti A.M. - Guida archeologica di Cagliari
Colombini G. - Breve storia di Cagliari
Coroneo R. - L'Architettura romanica dalla metà del mille al primo '300 (Nuoro, 1993)
Coroneo R. - Cagliari tra terra e laguna. La storia di lunga durata di San Simone-Sa Illetta
Cossu G. - Della città di Cagliari (rist. anast. Cagliari, 1780)
Dadea M. - L'Anfiteatro romano di Cagliari
Floris A. - Cagliari Sotterranea (Cagliari 1988)
Kirova T, Pintus M, Masala F. - Cagliari, Quartueri Storici, Stampace
Martorelli R, Mureddu D. - Archeologia urbana a Cagliari: scavi in Vico III Lanusei
Rassu M. - Baluardi di Pietra, Storia e fortificazioni di Cagliari (Cagliari, 2003)
Romagnino A, Romagnino L. - Cagliari
Scano D. - Forma Karalis: stradario storico della città e dei sobborghi di Cagliari dal XIII al XIX secolo
Sorgia P. - Cagliari. La suggestione delle epigrafi
Spano (Canonico) G. - Guida della città e dintorni di Cagliari
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